sabato 31 marzo 2012

LA POSTA DEI LETTORI / Nudismo Lido di Dante, perchè non trovare un altro lido?

venerdì 30 marzo 2012
Nudismo a Lido di Dante: apprezzabile intervento di Confesercenti, ma......
La nota di Confesercenti sul naturismo a Lido di Dante, pacata nei termini e nella sostanza, merita apprezzamento. Ciò che contrasta è il volere a tutti i costi una collocazione di una struttura in  un'area di alto pregio ambientale, impropriamente denominata Bassona, tutelata da leggi nazionali ed internazionali. La richiesta, proveniente dai propri associati, avrebbe dovuto, quantomeno, costituire oggetto di riflessione se in nome del dio denaro è possibile sacrificare un bene così prezioso per l'intera umanità. Assolutamente no. Il lassismo, o per meglio connotarlo come permissivismo, delle istituzioni, nessuna esclusa, ha provocato ingenti danni ad un habitat di rara bellezza naturale al punto di essere sulla via del non ritorno.

Vivaddio, la Forestale si è svegliata dal lungo letargo ed ha rotto gli indugi. Lo ha fatto col suo massimo esponente provinciale, al quale va riconosciuto il merito di aver saputo dire basta agli atti di violenza subìti dal territorio per comportamenti pilateschi delle amministrazioni locali. Violenza non provocata dal naturista ma da quel perverso indotto cui il nudismo avrebbe fatto da filo conduttore. Sicuramente questo tipo di turismo, in un certo qual modo, doveva essere salvaguardato ma ciò era possibile solo attraverso un apposito studio su possibili interventi in modo che tutelassero le esigenze degli uni e degli altri, nudisti e non,  in materia di privacy.

E' questo che non è stato fatto, perché ognuno ha guardato al proprio orticello. Dall'amministrazione non c'è stata volontà; tantomeno l'associazione naturista ha  mai presentato un progetto sui cui poter esprimere valutazioni; gli stessi commercianti, che ora sbraitano, si sono solo limitati a chiedere e basta. Alla fine ha portato ai risultati che tutti conosciamo.

Ora si vorrebbe correre ai ripari ma, ahimè, i danni prodotti dall'aver consentito che l'anarchia continuasse a regnare sovrana sono incalcolabili per cui l'unica strada percorribile, affinché Ravenna non si privi di questa fetta di turismo, è che il comune individui un'area sul restante litorale ove è possibile insediare un campo nudisti. Lido di Dante ha già dato. Come non ricordare ciò che qualche anno fa Carmelo Domini, sulle pagine del Corriere Romagna, scrisse un reportage su Lido di Dante, del quale mi è rimasto impresso questo passaggio: "O chi come Andrea prende la canoa con il padre e arriva fino alla Bassona ed esclama: "Papà guarda c'è uno che si è buttato in mare con il marsupio". "Non guardare e rema". Risponde il padre".

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

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